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Educazione e cultura

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Le istituzioni assistenziali sono frutto dell'intraprendenza di pochi e per lo più mostrano paradossalmente i segni di una crescente disumanizzazione, per non dire dellamancanza di rispetto per la vita e la dignità degli indigenti. La chiesa è ben lontana dal fare delle proprie istituzioni un modello di umanesimo. Le migliaia di religiosi sono attivi in tutti i campi che contano, ma la loro fama, invece che avvolta in unalone di riverenza, è piuttosto quella che risulta dalla narrazione di Sacchetti o di Boccaccio.
Ma se il terreno in cui operare è indubitabilmente quello sociale, il punto di partenza è sicuramente religioso ed esistenziale. Il bisogno insopprimibile di credere per sfuggire alla morte definitiva: "solo nella fede degli eretici ci si salva", è il motivo ricorrente nelle parole di tutti gli inquisiti, solo uniformandosi al loro esempio si può sperare nel messaggio salvifico del vangelo. E non si tratta di pura superstizione: non risulta mai che i molti che venerano una qualche eretico gli attribuiscano doni particolari di guarigioni e chiaroveggenze. Solo Dolcino, sul finire della sua parabola, ed ormai alle strette, scivola nel profetismo. Niente miracoli, prodigi, riti misteriosi né tanto meno esoterici, niente magia, ma impegno quotidiano, sensibilità reciproca, forte solidarietà, senza arrivare mai ad una vita comunitaria.
Gli inquisitori, quando non tuonano, irridono. In loro è il fastidio dell'intellettuale di fronte all'eccesso ed alla stravaganza. Non si sforzano mai di capire che la società reale è diversa da quella che essi presentano e si rappresentano. Paradossalmente è più religiosa di quanto non la dipingano i predicatori. Nell'Italia settentrionale verso la fine del Duecento sono attivi circa quattromila eretici, divisi in vari gruppi per lo più di dimensioni ridotte e ridottissime, ma tutti attivi in quello che oggi diremmo volontariato. C'erano quattromilalaici in associazioni culturali o politiche? No, non c'erano. E questi eretici impegnati hanno qualche cosa che manca ai laici: una religiosità eterogenea, più o meno profonda, ma diffusa, che in qualche modo dà un senso alla loro esistenza.
Ancora la "rivincita di Dio". Dopo la fede, le opere. Gli eretici accanto ai propri simili più bisognosi. Mentre a Ferrara il signore

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